Con giustificata apprensione abbiamo letto l’articolo in prima pagina de “La Sicilia” del 21 novembre, sui “dubbi” della Corte dei Conti in merito al bilancio preventivo del Comune di Catania: “…previsioni di entrata inattendibili, mancato contenimento della spesa corrente, consistenti debiti fuor bilancio, nessuna concreta iniziativa per il deficit strutturale delle partecipate, mancato reperimento di risorse sufficienti a garantire il superamento della grave crisi finanziaria del comune…”
Dopo gli incontri fatti dal movimento Cittainsieme fin dal 2003 con i vari assessori al bilancio (D’Asero, Caruso, Tafuri) fino all’ultimo incontro con il sindaco del 7 novembre, ci siamo fatti una certa competenza su questi termini spesso per i profani incomprensibili e ne comprendiamo la gravità.
A questo punto ci chiediamo:
1) Cosa è cambiato nel modo di amministrare la città in questa amministrazione rispetto alla precedente?
2) Perché davanti ai dubbi della Corte dei conti, davanti a queste gravi inadempienze, mentre la città precipita sempre più verso il basso, non si trae la certezza che è sempre più necessario dichiarare il dissesto?
CittàInsieme
Catania, 25 novembre 2008
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