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Un rimedio alla legge elettorale


Un rimedio c'è a questa legge elettorale, con la quale andremo a votare quest'anno per le elezioni nazionali:
basta semplicemente che i partiti indicano delle "primarie" per dare la possibilità ai cittadini di stabilire quali debbano essere i candidati che dovranno far parte delle rispettive liste (bloccate) dei 38.

In questo modo, se non si rimedia del tutto a questa legge "porcellum", almeno si ridà ai cittadini un minimo di dignità nello scegliere i candidati alle elezioni nazionali.
Sarebbe opportuno che i partiti più sensibili inizino per primi a dare l'esempio, cosicchè, si spera, tutti possano seguire questa condotta.

Se è vero che i politici erano all'unanimità d'accordo nel reintrodurre la "preferenza", adesso si presenta un'occasione per dimostrarlo concretamente.

Mirko Viola
CittàInsieme
Catania, 5 Febbraio 2008
lettera pubblicata sul giornale "La Sicilia" del 6 febbraio 2008

***

L'attuale legge elettorale lascia un potere enorme ai partiti di scegliere chi mettere in lista.
In barba a procedimenti giudiziari oppure ad altre responsabilità meno "marcate", la legge dà ai leader politici la possibilità di piazzare personaggi di (in)dubbia fama in collegi "blindati", all'interno dei quali il candidato può preoccuparsi solo di scegliere quanti giorni della settimana passare, una volta eletto, a Roma e dove.

Ne verrebbe fuori una classe politica impegnata, notifiche giudiziarie permettendo, a fare “numero”, a sostenere il proprio Governo in maniera eccessivamente passiva.
Mi è capitato di vedere lo scorso novembre i nostri senatori taciturni,o addirittura svogliati, nei confronti di un emendamento alla Legge Finanziaria che avrebbe dovuto fare il punto sull'utilizzo dell'olio di colza come carburante.

Questa per dirne una. Nel dar vita ad una lista elettorale, i partiti dovrebbero sforzarsi di accogliere personalità gradite dall' elettorato e smetterla di piazzare pedine intrise di burocrazia, clientelismo e futile politichese, il solito quest'ultimo a non mancare mai, con biechi tatticismi che rimandano sempre a un dopo(che probabilmente, a sua volta, non mancherà, più in là, di partorire un altro “poi”).

Il politichese è il linguaggio di questi giorni: improvvisamente non esistono rating, banche estere, decisioni europee o interventi di altre organizzazioni internazionali(eppure così importanti e numerose). C'è solo l'ambaradan, la gazzarra, il caos delle chiacchiere sulle alleanze. Già i partiti muovono i primi passi per presentare i soliti noti.

È vero: l'attuale legge elettorale potrebbe far funzionare meglio la macchina politica, questo catorcio inquinante(categoria Euro 0) che ci costringe a mettere da parte solo sacrifici per il nostro futuro.
Solo attraverso il coinvolgimento degli elettori (anche attraverso un sistema che ricalchi le “primarie”) è possibile quantomeno mettere in piedi delle liste grondanti di capacità, responsabilità e voglia di fare, senza perdere il contatto con la “base”, senza far venir meno l'obiettivo principale del mandato che è quello di dare risposte alle esigenze dell'elettorato.

L'alternativa a questa proposta la conosciamo: è quel teatrino costoso ed insulso che abbiamo dovuto seguire finora, incollati a scomodissime poltrone(diversamente da loro).
Il relativismo che ha invaso anche la vita politica ha spedito su Marte(il pianeta dell' “Ombra Pensosa”) le ideologie, dimenticandosi di far salire sulla sonda spaziale anche questo genere di partiti che siamo costretti a prendere in considerazione in vista delle scadenze elettorali.

Basta con i centri di potere che concepiscono quest'ultimo come il “tutto” pronto a diventare quasi un “niente” una volta appollaiatisi sul ponte di comando.
Questa politica tradisce e deprime la voglia di connettersi di molta gente al nostro tempo e alle scelte che deve necessariamente produrre.

Grazie alle strategie di questa povera politica oggi non possiamo che immaginare i luoghi decisionali come rottami spaziali, satelliti in disuso che da tempo hanno smesso di comunicare con noi, poveri e smarriti terrestri!

Gennaro Bonaccorso
CittàInsieme
Catania, 5 Febbraio 2008
Post date: 2008-02-05 12:59:15
Post date GMT: 2008-02-05 11:59:15

Post modified date: 2008-11-22 12:08:44
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