Sullo scandalo dei Servizi Sociali a Catania

Arresti nell'ambito dell'inchiesta sui Servizi Sociali a Catania

Com’è nostra consuetudine abbiamo ritenuto opportuno, prima d’intervenire, ascoltare, leggere, conoscere. Ci riferiamo allo scandalo che riguarda l’amministrazione dei Servizi Sociali a Catania.
Quanto appreso ci lascia sgomenti ed indignati, ma non sorpresi. Abbiamo nel passato, anche recente, espresso perplessità sulla gestione a Catania dei servizi sociali e, per capire le cause delle disfunzioni, organizzato un’assemblea sul tema. In quella occasione l’ex assessore Zappalà, oggi inquisito, preferì non rispondere ad alcune domande poste dai tanti cittadini presenti.

Peraltro, non possiamo dimenticare che nel tempo ci sono stati “tanti gridi d’allarme” sui giornali locali: abbiamo trovato articoli degli anni 2004/2005/2006 che lo testimoniano, ma come è ormai consuetudine, in questa città si fa finta di niente. Silenzio.

Lo scandalo esploso ci lascia alquanto sconcertati: circa 70 tra indagati ed arrestati, appalti truccati, distribuzione di incarichi e prebende a più non posso. Una squallida vergogna, soprattutto perché colpisce e danneggia i ceti più bisognosi.
Politicamente avvertiamo con imbarazzo il silenzio che regna su questi fatti, tranne qualche sparuta presa di posizione. E, come se non bastasse, c’è anche chi, tra gli indagati, che tenta di sminuire l’importanza e la vergogna dei fatti (si veda a titolo di mero esempio La Sicilia del 21 c.m.). Ci indigna constatare come personaggi inquisiti debbano continuare a rappresentare le istituzioni e, anzi, avere ulteriori incarichi.

Il nostro appello è rivolto alla Magistratura, affinché faccia subito chiarezza. La questione morale – oltre che penale – in Italia come a Catania deve trovare massima attenzione da parte di tutti: Cittadini ed Istituzioni.

CittàInsieme
Catania, 27 luglio 2010
Tel. 3406892762 – info@cittainsieme.it

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