CITTÀINSIEME CONTRO L’ENNESIMO SACCO DELLA CITTÀ:
NO ALLA CHIUSURA DEL CARCERE DI PIAZZA LANZA. SÌ AD INTERVENTI STRUTTURALI.
LE AMMINISTRAZIONI LOCALI SI OCCUPINO DELLA PENSILINA ANTISTANTE IL CARCERE.
FLERES SI OCCUPI OLTRE CHE DELLE MATITE COLORATE ANCHE DELLA SALUTE DEI DETENUTI.
A proposito dell’iniziativa “Ferragosto in carcere” che riteniamo quanto meno doverosa dato che i parlamentari devono occuparsi delle condizioni delle carceri del paese che rappresentano ed alla cui gestione dovrebbero contribuire al meglio, non possiamo non condividere le osservazioni dell’OSAPP, il sindacato di Polizia Penitenziaria, che avanza dubbi sul valore di tali visite occasionali, se a queste non seguono iniziative parlamentari volte a risolvere i reali problemi che affliggono i nostri penitenziari, ormai agli onori della cronaca solo per i frequenti suicidi e le morti sospette.
Anche le appariscenti iniziative dell’on. Fleres, il cd. “Garante dei diritti del detenuto”, ci sembrano fumo negli occhi a fronte della cronica carenza di medicinali, di prodotti per l’igiene personale e delle condizioni delle celle.
Una delegazione di CittaInsieme ha visitato la Casa Circondariale di Piazza Lanza. Quello che ci hanno fatto vedere era abbastanza dignitoso; ma molti detenuti si lamentavano dello stato pessimo di altri settori del carcere che non ci hanno permesso di visitare. Ci auguriamo che almeno i parlamentari possano visitarli in modo da poterne poi rendere conto alla cittadinanza nelle sedi istituzionali.
Noi, purtroppo, possiamo occuparci solo dell’evidenza. Pertanto sollecitiamo le Amministrazioni comunali e provinciali affinché facciano seguito ad una richiesta inoltrata tempo fa dalla direzione di Piazza Lanza per la sistemazione dell’area di attesa, nell’antistante piazza, destinata ai parenti in visita. Attualmente è solo una squallida pensilina con qualche panca; è urgente approntare dei servizi igienici, attrezzare un’area per i bambini, rendere più confortevole un posto dove spesso le attese si protraggono per ore.
Ci auguriamo che i parlamentari, dopo la visita e relativo articoletto sulla stampa, si adoperino presso le sedi istituzionali a fare adottare, nell’immediato, interventi intermedi (in attesa del Piano Carceri) atti ad alleviare la condizione carceraria, attualmente non degna di un paese che si ostina a dirsi civile.
Non ci meravigliamo invece del fatto che, oggi, deputati di maggioranza e di opposizione sono concordi nell’auspicare la chiusura della struttura carceraria di Piazza Lanza: sappiamo bene infatti che qualora il progetto di demolizione del carcere andasse in porto, non ci sarebbe spazio per un’area di verde pubblico di cui la città ha estremo bisogno, ma soltanto per l’ennesima speculazione edilizia.
CittàInsieme
Catania, 14 agosto 2010
Tel. 3406892762 – info@cittainsieme.it
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RASSEGNA STAMPA
La Gazzetta del Sud – Eco di Sicilia – Step1 – Virgilio Catania – uCuntu – Argo Catania – La Sicilia
Ciao a tutti sono la convivente di un detenuto di Catania volevo chiedere a tutti i familiari dei detenuti di Catania e di tutta Italia di aderire a qs sciopero della fame e della sete affinche i nostri cari, detenuti per svarati motivi magari giusti o ingiusti ( perche’ per un magistrato e’ piu’ facile dare magari una condanna-modello che andare fondo alla verita’ e quindi discolpare)! Perche’ i nostri cari pagano in carcere i loro errori ma i giudici i loro errori li pagheranno con il padreterno perche’ noi non siamo nati Franzoni che pur avendo ucciso in maniera cosi’ efferrata il proprio figlio perche’ aveva i soldi e le parentele importanti e’ stata fuori ben 10 anni prima di entrare in carcere! Noi siamo gente comune e si sappiamo bene ormai a nostre spese che la legge non e’ uguale per tutti! Ma almeno una cosa possiamo e dobbiamo farla scioperare contro questo sistema che tratta i detenuti come bestie ammassate in pochi metri quadrati anche in 13 persone con scarafaggi e topi che gli camminano addosso, che arresta ancora prima di sapere se sei colpevole o innocente, e dopo che ti arresta ti fa pure aspettare per avere un processo, che non offre nessuna possibilita’ vera d’inserimento nella societa’ a tutti quei detenuti che magari ci vorrebbero provare a cambiare! Per non parlare di noi familiari che per poterci fare un colloquio di un’ora siamo costretti a “pernottare” davanti al carcere tutta la notte magari con bambini in macchina perche’ non si ha a chi lasciarli, magari stando svegli con la consapevolezza che si deve andare a lavorare, magari tornati dopo aver avorato tutto il giorno o magari non potendo andare a lavorare perche’ e’ difficile spiegare tutte queste assenze! C’e’ anche chi proprio per tutti qs motivi lo ha perso il lavoro! Per non parlare di quante volte laffuori davanti al carcere magari si arrivi anche a litigare fra di noi familiari per poter avere un posto per fare il colloquio, per poterci essere! Alcuni sono arrivati anche ad alzarsi le mani! E tutto qs perche’ siamo troppi! Allora facciamoci sentire, la nostra rabbia e stanchezza usiamola per aiutare i nostri cari e lui Marco Pannella che ha finalmente ricordato ai politici che i detenuti sono esseri umani ai quali e’ giusto dare la loro dignita’, un motivo per andare avanti e per CAMBIARE! Ps. non ho detto come mi chiamo perche’ la mia storia e’ uguale a tante altre! Grazie!
martedì