Sul nuovo lido al Lungomare di Catania

Alla Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Catania
Arch. Vera Greco

Al Sindaco di Catania
On. Raffaele Stancanelli

All’Assessore al Mare Comune di CT
Dott. Massimo Pesce

All’Assessore all’Urbanistica
Prof. Luigi Arcidiacono

E p.c. Al Comandante Capitaneria di Porto di Catania,
Contrammiraglio Domenico De Michele

E p. c. Agli Organi di Stampa

Oggetto: Trasformazione irreversibile di un tratto di scogliera nel lungomare di Catania, modifica del paesaggio e della vegetazione alofila costiera, occultamento e danneggiamento della scogliera lavica dalle caratteristiche lave cordate.

Le scriventi Associazioni hanno notato che è stata realizzata una nuova struttura nella scogliera lavica di Catania: lo stabilimento balneare della ditta Buy2Building- Tribeach

Tale struttura è stata realizzata su un tratto di scogliera caratterizzata dalla tipica vegetazione alofila costituita fra le tante piante da Finocchio di mare (Crithmum maritimus), Atriplice (Halimione portulacoides), Sueda (Suaeda fruticosa), Ginestrino delle scogliere (Lotus cytisoides) ecc.. Tale vegetazione è estremamente specializzata a resistere alla salsedine, se non addirittura agli spruzzi delle onde o alle mareggiate e vive su un substrato estremamente povero di suolo o di sedimenti, nelle fessure delle rocce o nelle piccole conche dove si accumulano piccole quantità di terreno.

Sulla scogliera di Catania tale vegetazione, così particolare e caratterizzante il nostro territorio ed il paesaggio lavico è localizzata su alcuni tratti fra cui quello in oggetto. Catania è l’unica città d’Italia adagiata su una scogliera lavica a picco sul mare, scogliera costituita oltre che dalle colate laviche anche dalla vegetazione tipica.

Tale particolarità la rende unica sotto l’aspetto paesaggistico e contribuisce a dare un ulteriore valore alla nostra città anche sotto l’aspetto turistico.

Purtroppo i lavori per la realizzazione del lido hanno comportato il ricoprimento con suolo vegetale (riportato) di parte della scogliera e quindi di tale vegetazione. Il terreno vegetale riportato, dello spessore di una ventina di centimetri, è servito da supporto per l’impianto di intere superfici definite con prato all’inglese.

Quello che era un valore unico, che nessun altro posto in Italia poteva vantare è stato miseramente sostituito da tavolati in legno e da un banalissimo prato all’inglese. Un prato come quello di una qualsiasi villetta dell’area metropolitana. La particolarità e l’unicità del paesaggio è stata sostituita dalla banalità di un artificiale prato all’inglese sulla scogliera colonizzata da vegetazione naturale alofila!

Inoltre il terreno vegetale/prato se dovesse essere lasciato sul posto comporterebbe l’insediamento di una vegetazione di tipo ruderale adatta ad un suolo più profondo di quello della vegetazione alofila sostituita. Si avrebbe comunque una modifica del paesaggio e della vegetazione che tenderà a diventare banale/comune.

Non è stato realizzato un intervento temporaneo, di tipo monta e smonta stagionale su passerelle o palchi distanziati dalla superficie superiore della scogliera, che lasciano comunque intatta la vegetazione della scogliera stessa ma un intervento di tipo permanente, con modifica irreversibile del paesaggio originario naturale.

Inoltre il solarium della parte nord della stessa struttura balneare è stato realizzato sulle lave cordate, coprendole in gran parte. Le lave cordate sono caratteristiche formazioni laviche, appunto a corda, formate dalla particolare viscosità di quella colata lavica. Anche queste formazioni erano visibili dal lungomare creando un effetto scenico/paesaggistico unico. Si spera che i ponteggi che tengono la struttura e che poggiano sulla scogliera non abbiano danneggiato questa ulteriore particolarità vulcanologica/litologica.

A questo va aggiunta la realizzazione di una recinzione metallica posta sulla ringhiera, le staccionate di protezione (siamo critici anche sulle eventuali vetrate in loro sostituzione), i gazebo che occultano la vista del mare, le antenne televisive, i bagni chimici in bella vista col loro odore di soluzione chimica che si spande sulla passeggiata a mare dei catanesi, la realizzazione di una siepe con canne di bambù fra il marciapiede e le aree a prato in pieno dispregio della vegetazione mediterranea.

Quella che era la passeggiata dei catanesi, specialmente d’estate, il nostro “passiaturi” è stata sacrificata per un interesse privato che fra l’altro mostra, con arroganza, l’insensibilità verso il nostro paesaggio e la nostra cultura.

Le scriventi Associazioni chiedono pertanto agli Enti in indirizzo di intervenire per evitare l’alterazione irreversibile di tale tratto di scogliera mediante:
– la completa eliminazione del prato all’inglese e del terreno sottostante che ha portato ad un innalzamento della quota del terreno di circa 30 cm ( da chi è stata autorizzata?) in quanto determina una trasformazione irreversibile di un tratto di costa di grande pregio naturalistico e paesaggistico;
– l’eliminazione della parte di solarium che grava sulle lave cordate per evitarne l’ulteriore danneggiamento.
– l’eliminazione della siepe di canna di bambù perché oltre a prefigurare una barriera per la vista del mare è un pesante inquinamento della vegetazione tipica della scogliera;
– l’eliminazione della recinzione metallica, del gazebo, delle staccionate  perché offendono il cittadino, che prima aveva una passeggiata con vista sul mare ed ora ha una passeggiata su un lido, con barriera visiva;

Le scriventi Associazioni ritengono pertanto inadatta la posizione di questo ulteriore lido a copertura delle ultime testimonianze naturali della nostra scogliera. Così come ritengono un ulteriore attacco alla naturalità dell’area l’ampliamento del palco/solarium immediatamente a nord di tale lido, che grava anch’esso sulle lave cordate.

L’area oggetto dell’intervento era un prezioso testimone di quello che era la nostra scogliera naturale prima dell’antropizzazione.

Si ritiene che alcune aree del nostro territorio vanno salvaguardate nel bene comune di tutti i cittadini.

Con Osservanza,
LIPU Catania – WWF Catania – Comitato Cittadino “Porto del Sole”
CittàInsieme
– Forum nazionale “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori” sez. di Catania


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RASSEGNA STAMPA:
Sudpress
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CTzen
La Sicilia del 9 luglio 2012
La Sicilia del 10 luglio 2012