Sul controllo delle Società Partecipate

Le vicende di illegalità nel settore dei rifiuti al Comune di Catania hanno ridestato l’attenzione anche su un altro aspetto, di scarso interesse generale ma di enorme importanza nei meccanismi di controllo dell’operato dell’amministrazione esercitato attraverso le società “in house”. Ci riferiamo agli organi di “Controllo analogo”, prendendo ulteriore spunto dalle perplessità emerse, esplicitamente sull’organo di controllo, dalla recente protesta dei lavoratori di Sostare riguardo al rinnovo dei contratti.

Grazie all’accesso civico che nello scorso dicembre avevamo esercitato ai sensi del decreto anticorruzione per vederci chiaro sulla vicenda delle assunzioni SIDRA (vicenda sulla quale è calato il silenzio) eravamo venuti a conoscenza che il Comune di Catania ha in data 5 aprile 2017 (provv. 0A/66, 0A/67 e 0A/68) nominato gli Organi di controllo analogo di Sidra S.p.A., Catania Multiservizi S.p.A. e Sostare S.p.A. individuandone i componenti nei medesimi soggetti (Dott. Salvo Andò, Avv. Giuseppe Spampinato, Dott. Massimo Rosso).

Un breve approfondimento e una ricostruzione di alcuni fatti precedenti sulle tre Società Sidra S.pA., Catania Multiservizi S.p.A. e Sostare S.p.A.
Per la “Sidra”, il controllo analogo è stato quindi reso operativo con un ritardo di diciotto mesi dalla delibera consiliare (30/12/2015) con la quale si variava lo Statuto della Società, introducendovi – tra le altre cose – anche l’apposito articolo dedicato al meccanismo di Controllo Analogo. Non sappiamo se quest’ultimo, una volta insediatosi, abbia verificato l’adeguatezza dell’assetto organizzativo della società e la regolarità ed efficienza della gestione, né se abbia presentato ai competenti organi del Comune le dovute relazioni semestrali sull’attività svolta in riferimento all’andamento della gestione societaria ed ai problemi eventualmente rilevati, o se si sia espressa in ordine alle operazioni strategiche della Società. Dubbi che ci sono sorti proprio a seguito della vicenda inerente le assunzioni temporanee ad oggetto della vicenda richiamata all’inizio.

Per quanto riguarda le altre due, “Catania Multiservizi” e “Sostare”, la nomina ‘unica’ dell’aprile 2017 è avvenuta in occasione della sostituzione di due componenti, l’Avv. Girlando e il Dott. De Salvo, i quali, assieme al Dott. Rosso, costituivano l’organo di controllo fin dal 14/04/2014.

È evidente che un controllo analogo affidato a tre unici componenti costituisce già di per sé un onere abbastanza gravoso, se rivolto a tre Società importanti come quelle considerate in questa sede.
Troviamo ad esempio scritto negli Statuti di Catania Multiservizi e Sostare, per la parte concernente i controlli (i due Statuti sono identici su questo punto) che i soci affidanti (cioè il Comune) “richiedono periodicamente ed almeno quattro volte l’anno relazioni sulla gestione dei servizi e sull’andamento economico-finanziario” e che il comitato di controllo “approva le deliberazioni societarie di amministrazione straordinaria, il bilancio, il rendiconto consuntivo annuale, l’organigramma, detta gli indirizzi generali strategici, vincolanti, effettua ispezioni senza preavviso, riceve le periodiche relazioni con cadenza almeno trimestrale, si riunisce in via ordinaria almeno tre volte l’anno”.

A seguito poi della riduzione dei componenti degli Organi di controlllo analogo di una unità dal novembre 2017, dopo le dimissioni dell’Avv. Spampinato da Capo di Gabinetto del Sindaco, e adesso con l’ulteriore privazione di un altro componente, il Ragioniere Generale Dott. Massimo Rosso, interdetto per dodici mesi nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria “Garbage Affair”, aumentano le nostre perplessità in ordine alle reali capacità da parte degli Organi di controllo analogo di assolvere i propri compiti nei riguardi di tre società così rilevanti. Appare infatti poco credibile lo svolgimento di un controllo di ben tre Partecipate per opera dell’unico componente che sarebbe rimasto nella persona dell’Assessore Andò.

A meno che non si dimostri il contrario con documenti alla mano (nuove nomine, verbali, relazioni), rimaniamo preoccupati circa gli attuali meccanismi di controllo delle tre Partecipate e ci rivolgiamo all’Ammministrazione Comunale perché intervenga con la massima urgenza al fine di cambiare radicalmente passo.

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La Sicilia