Raccolta differenziata e regime economico

«Prenderà il via a Catania nel prossimo mese di settembre il progetto di raccolta differenziata» (La Sicilia del 27/06/2009). «Lunedì 19 ottobre partirà in via sperimentale la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta» (La Sicilia dell’11/10/2009).

Augurandoci che stavolta il progetto (che, in via sperimentale, interesserà una rilevante porzione del territorio cittadino) decolli sul serio, vorremmo in questa sede soffermarci sulle dichiarazioni della ditta IPI di Roma, aggiudicatrice del servizio, e dell’Assessore all’ambiente Domenico Mignemi riportate nell’articolo de La Sicilia di domenica 11 ottobre: «La ditta IPI ha fatto presente all’ATO CT4 la resistenza e la diffidenza da parte dei cittadini, che il più delle volte si rifiutano di prendere in consegna i sacchetti porta rifiuti per la raccolta porta-a-porta». «E’ necessario – spiega l’Assessore all’ambiente Domenico Mignemi – cambiare l’approccio al ciclo dei rifiuti e attuare azioni mirate, come la raccolta differenziata porta a porta. Il sistema è complesso e richiede un impegno notevole dell’Amministrazione e di tutti i cittadini per la sua attuazione, un impegno necessario perché bisogna migliorare il livello della differenziata in città».

Queste condivisibilissime considerazioni ci spingono ancora una volta ad evidenziare l’assoluta necessità di introdurre la TIA al posto della vecchia TARSU: la Tariffa di Igiene Ambientale (introdotta dal Decreto Ronchi nel 1997, in graduale sostituzione della Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) infatti, agganciando i costi dello smaltimento alla quantità riciclata anzichè alla capacità contributiva (come invece fa la vecchia Tarsu) sarebbe certamente un argomento di maggior presa sui cittadini che ne trarrebbero i giusti benefici economici.

La proposta che quindi ci sentiamo di avanzare è quella di introdurre il nuovo sistema di finanziamento comunale della gestione dei rifiuti introdotto nel 1997 almeno nelle zone della città interessate dal progetto di raccolta porta-a-porta, in questo modo dando maggiori possibilità di riuscita alla sperimentazione ed incentivando l’Amministrazione ad estendere a tutta la città la raccolta porta-a-porta, onde evitare il protrarsi di una oggettiva condizione di disparità di trattamento economico in materia di rifiuti tra i residenti del medesimo Comune.

I Giovani di CittàInsieme
Catania, 14 ottobre 2009

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