Operazione Playa – Bilancio di una stagione balneare

L’art. 1, comma 251 della Legge 296/2006 prevede l’ «obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione».

Ma quanti dei titolari degli stabilimenti balneari della Playa di Catania rispettano questa norma? I Giovani di CittàInsieme hanno voluto realizzare una breve inchiesta per verificarlo. L’esito non è confortante: in relazione a quelli nei quali ci siamo recati, soltanto una media di un lido su tre ha consentito il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia (*).
Il video che accompagniamo alla presente nota consente di rendersi conto direttamente della situazione.

Probabilmente ad avere contribuito sono le parole che vengono utilizzate: adoperare la locuzione “spiaggia libera” per indicare gli stabilimenti gestiti direttamente dal pubblico (le famose “Spiagge libere” n. 1 … n. 2 …) rischia di far passare come “private” quelle gestite in regime di concessione pubblica. Non è infatti un caso che nel corso della nostra inchiesta diverse volte ci siamo sentiti rispondere «questo è un lido privato. La spiaggia libera è più avanti».

La stagione balneare 2011 è ormai giunta al termine. L’auspicio che i Giovani di CittàInsieme si sentono di esprimere alla luce di quanto “scoperto” è che le Autorità competenti possano assumere tutti gli opportuni provvedimenti affinché l’anno prossimo non si verifichino violazioni di un preciso obbligo di legge.

Le spiagge appartengono a tutti e nessuno deve essere obbligato a pagare un biglietto d’ingresso per potersi fare un bagno.

Immagine anteprima YouTube

(*) quella parte di spiaggia di 5 metri contro cui le onde sbattono e che non rientra nell’ambito della concessione.