La Buona Fede

L’unica cosa che può salvare Umberto Scapagnini è la buona fede. Anche se è veramente difficile concedergliela.
Come può un uomo intelligente, un medico di fama, abituato a fare diagnosi e indicare terapie, una persona dotata di senso critico, dire ai catanesi che lascia la città “radicalmente rinnovata”? (La Sicilia, 13 febbraio)
Come può soprattutto pensare che i catanesi gli credano?
Sarà stato un lapsus. Probabilmente voleva dire “radicalmente peggiorata”.

Non c’è abitante, oggi, di questa città, non c’è turista fra i pochi che ormai si avventurano nelle nostre strade, che non goda dei “rinnovamenti”: strade dissestate, servizi sociali allo sfascio, verde pubblico devastato, bilancio comunale sotto zero: la carenza dell’essenziale.

Ma il danno peggiore prodotto dalla amministrazione Scapagnini è l’imbarbarimento culturale dei catanesi. Il progressivo deterioramento della vita civile, del rispetto reciproco, della cura della legalità; forse qualche anno basterà a risanare i danni economici ma per risanare le menti non saranno sufficienti intere generazioni.

Tutto questo tirando in ballo Sant’Agata, San Gennaro, il vangelo, e tutti i santi del Paradiso.
Anche noi vogliamo fare una preghiera: che Sant’Agata protegga Umberto Scapagnini, lo faccia stare bene in salute, lo faccia campare 120 anni e più come il suo amico Berlusconi, ma che lo tenga il più possibile lontano da Catania, che gli impedisca di interessarsi di questa città.
Vada a rinnovare qualche altra cosa da qualche altra parte.
I catanesi ne hanno avuto abbastanza!

CittàInsieme – CittàLibera
Catania, 13 Febbraio 2008