Gestione dei rifiuti a Catania: un anno è passato, nulla è cambiato

Nel 2012 raccolta differenziata ferma al 12%. A tre anni di distanza dal “nuovo” sistema di gestione dei rifiuti non si sono fatti passi avanti. Le cause CittàInsieme le aveva già analizzate approfonditamente un anno fa, esponendole in un incontro alla presenza di un folto pubblico e dell’allora assessore all’Ecologia e Ambiente Claudio Torrisi. In quella sede erano emerse anche le soluzioni alternative che sarebbero state in grado di lanciare verso percentuali dignitose di raccolta differenziata una delle città più arretrate d’Italia. I cittadini, intanto, si accingono a mettere mano al portafoglio per la TARES e si augurano di non dovere pagare anche le sanzioni comunitarie che certamente arriveranno se nel 2015 non avremo raggiunto il 65% di differenziata.

Discarica a rischio esaurimento

Discarica a rischio esaurimento

Avevamo fatto richiesta di accesso ai dati di raccolta differenziata registrati nel territorio del Comune di Catania per l’anno 2012, al fine di verificare se, ad un anno di distanza, qualcosa in meglio fosse cambiato. Silenzio. A distanza di due mesi nessuna comunicazione è pervenuta in risposta alla nostra istanza. Siamo riusciti comunque ad entrare in possesso dei dati e nessuna notizia confortante è emersa dalla loro lettura. Anzi.

La percentuale di raccolta differenziata è ferma all’8% relativamente alla parte di territorio direttamente gestita dal Comune di Catania, mentre si attesta al 14% la parte gestita in appalto dalle ditte IPI-OIKOS. La media si aggira quindi intorno al 12%.

Siamo fermi all’anno scorso, quando il 26 marzo 2012, CittàInsieme organizzò un incontro pubblico sul sistema di gestione dei rifiuti a Catania. In quella occasione, alla presenza dell’allora assessore con delega all’ecologia e ambiente Claudio Torrisi e di un folto pubblico di cittadini, le tre approfondite relazioni preparate dai giovani di CittàInsieme illustrarono come il sistema di raccolta e gestione dei rifiuti basato sul “cassonetto”, di cui si decise di perpetrarne l’esistenza con l’appalto del 2010, non avrebbe sortito gli effetti sperati di incremento delle percentuali di differenziata in linea con le normative comunitarie (35% di differenziata entro il dicembre 2011; 65% di differenziata entro il 2015, con il 50% di recupero di materia).
Già in quell’occasione constatammo infatti il mancato raggiungimento dell’obiettivo richiesto per l’anno 2011: secondo i dati ufficiali i catanesi nel 2011 hanno prodotto soltanto l’8% di RD. L’Amministrazione giustificò lo scarso risultato facendo presente che il nuovo sistema di gestione dei rifiuti era ancora in fase di “rodaggio” essendo subentrato soltanto a metà del 2010.

Le percentuali di RD per l’anno 2012 non sono però lontane da quelle del 2011. E intanto il 2015 si avvicina con un obiettivo (il 65%) che si allontana sempre più.
Quali ragioni l’Amministrazione comunale ci darà stavolta per giustificare un altro risultato così scadente?
Non è forse arrivato il momento di dire la verità?

Porta-a-porta subito

Porta-a-porta subito

Noi le ragioni del fallimento le avevamo analizzate approfonditamente ed esposte in modo chiaro, preciso e puntuale nell’assemblea dell’anno scorso (basta rivederla). Ne esponiamo alcune qui:
– è scientificamente dimostrato che un sistema di raccolta dei rifiuti basato sul “cassonetto” non consente di raggiungere quote apprezzabili di differenziata. Soltanto il porta-a-porta rende possibili percentuali di RD prossime al 100% (tutti i paesi dell’hinterland l’hanno capito da tempo).

– l’appalto aggiudicato nel 2010 e che rimarrà in vigore fino al 2015 (per un costo complessivo a carico dell’Amministrazione comunale pari a 163.567.500€) è nato vecchio, in quanto elaborato antecedentemente all’entrata in vigore della Legge regionale n. 9/2010 che, recependo la normativa comunitaria, ha introdotto tra l’altro gli obiettivi di differenziata di cui sopra. Perché non si revocò il bando non appena la legge regionale, 4 mesi dopo, entrò in vigore?

Diamoci da fare perché non sia troppo tardi

Diamoci da fare perché non sia troppo tardi

– il sistema congegnato dall’appalto appronta un’inaccettabile squilibrio tra appaltante (Comune) e aggiudicatario (ditte IPI-OIKOS): mentre infatti a quest’ultime vanno, in aggiunta ai 163.567.500€ di cui sopra, i ricavi delle materie prime recuperate dalla raccolta differenziata ed il potere di riscossione diretta dei contributi CO.NA.I. (art. 19, co. 2, Cap. Spec.), a carico del Comune ricadono invece i costi per il conferimento in discarica (costo 84€ per tonnellata), i costi per i conferimenti (eventuali) in discariche lontane più di 50km dal centro abitato e, come se non bastasse, anche le sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi di RD prescritti dalla legge nonché l’onere di gestire direttamente il servizio nel restante 20% di territorio comunale non coperto dall’appalto.
Perché i benefici della raccolta differenziata non sono stati assegnati al Comune in modo tale da innescare meccanismi economici incentivanti per i cittadini più virtuosi?
E, una volta deciso di appaltare i benefici della raccolta differenziata, perché non lo sono stati anche i costi di conferimento in discarica?

Il regolamento comunale per la disciplina dei servizi di gestione dei rifiuti urbani risale al 2000 e non è più adatto a far fronte alla nuova visione dei rifiuti concepiti come una “risorsa” economica, anziché uno scarto da smaltire. Le isole ecologiche, quelle aperte, stentano a decollare. La discarica è a rischio esaurimento, secondo gli esperti.
Nel 2015, finalmente, dovrà essere introdotto un nuovo, serio, sistema di gestione dei rifiuti. Speriamo non sia troppo tardi. I cittadini, intanto, si accingono a mettere mano al portafoglio per la TARES, destinata a sostituire la vecchia TARSU e si augurano di non dovere pagare anche le sanzioni comunitarie che certamente arriveranno se nel 2015 non avremo raggiunto gli obiettivi di differenziata che la legge ed un futuro più sostenibile ci impongono di raggiungere.

CittàInsieme.

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RASSEGNA STAMPA:
La Sicilia (versione pdf)
BlogSicilia
CTzen
– RadioLab

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