Con l’acqua alla gola

Con l’acqua alla gola
Provvedimenti a scatola chiusa e trasparenza virtuale

La democrazia a Catania è in pericolo di vita. Occorre che la città ne prenda coscienza e lo segnali con insistenza. Ben vengano quindi le considerazioni di Michele Valenti presenti su La Sicilia del 2 gennaio. I fatti sono talmente gravi da richiedere agli amministratori una precisa risposta chiarificatrice.

Il Consiglio comunale, infatti, negli ultimi giorni dell’anno, è stato costretto ad una accelerazione forzata dei lavori (per così dire) allo scopo di approvare provvedimenti.

Una delle votazioni ha riguardato il bilancio. L’assessore Girlando, recentemente, in un’assemblea pubblica presso la sede di CittàInsieme, non ha dato risposte chiare alle domande dei cittadini. Non ci meravigliamo quindi più di tanto che i temi riguardanti l’impiego dei nostri soldi siano affrontati in fretta e furia senza dare al Consiglio il tempo di approfondire i dati, forniti soltanto il giorno prima della votazione.

E’ stato votato il bilancio di previsione del 2015 e quello pluriennale del 2015-17. Pare che a nessuno sia dato conoscere in tempo le cifre al riguardo: sono forse incomprensibili?

Non sarebbe opportuno che, non solo i consiglieri, ma anche i cittadini possano vedere con trasparenza e con largo anticipo, nel sito del Comune le proposte di previsione al fine di realizzare quel famoso bilancio partecipato di cui spesso si è parlato? Purtroppo al riguardo si è solo ‘parlato’!

Il numero legale per effettuare la votazione è mancato continuamente e alla fine sono stati sufficienti solamente 19 consiglieri per accettare, con l’acqua alla gola, un vero e proprio diktat. Questo fatto è ancora una volta incredibile!

Infatti anche il bilancio consuntivo 2014 era stato approvato con appena 17 voti favorevoli. Allora facendo due calcoli elementari risulta che decisioni essenziali per il governo della città sono prese con una maggioranza ‘virtuale’ e striminzita rispetto al numero effettivo dei consiglieri (che sarebbero 45, più del doppio dei 19 suddetti). E’ necessario votare e pagare molte persone se poi per ‘ratificare’ le decisioni prese dalla giunta serve solo una minoranza sparuta? Nessuno ha mai spiegato questo mistero!

L’altra questione che occorre evidenziare è quella riportata dalla Sicilia del 30 dicembre e apparsa nei giorni passati sui giornali on line in un comunicato di Domenico Stimolo. E’ stata aggiunta all’ordine del giorno del Consiglio la modifica ‘in via d’urgenza’ dello statuto della Sidra. Si permetterebbe così l’affidamento a tale società del completamento della rete fognaria e dell’adeguamento del depuratore di Pantano d’Arci. Si tratta di un appalto di 212 milioni di euro.

Anche in questo caso si rimane allibiti per la fretta con cui si deve ‘sanare’ una mancanza nel regolamento della società in contrasto con le intenzioni dell’amministrazione. Nessuno si era accorto di tale contraddizione? Se le scelte su opere così rilevanti sono prese con tale ‘accortezza’ possiamo stare tranquilli sulla futura governance della nostra città. Ma alla fine la rete fognaria sarà completata? E il depuratore sarà adeguato?

E’ troppo che i cittadini pretendano di conoscere le modalità, i progetti ed i tempi di realizzazione delle opere che li riguardano?

Ci sono, ahinoi, molte probabilità che risposta non ci sia!!
E che anche la trasparenza sia virtuale.

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Cronaca dell’approvazione del Bilancio 2015

29 dicembre
30 dicembre
31 dicembre
02 gennaio