Buco di Bilancio: le lettere di due cittadini indignati

Torniamo a parlare della situazione economico-finanziaria in cui versa il Comune di Catania grazie ad una lettera di Alfio Recupero che pubblichiamo qui di seguito. Presto una nuova iniziativa da parte di CittàInsieme per aggiornamenti sulla situazione finanziaria del Comune:

di Alfio Recupero – 22/11/2009
Finalmente sono pervenuti nelle casse del Comune i primi 50 milioni, quale anticipo dei 140 stanziati dal cipe, necessari per ripianare i disavanzi del 2003, 2004 e 2005. Per il Sindaco questo evento è una vittoria della città. Io non sono d’accordo perché, vorrei ricordare che i debiti del Comune sono stati provocati dalla pessima gestione del precedente Sindaco e dei suoi assessori. Spero che l’inchiesta giudiziaria in corso faccia piena luce sulle suddette responsabilità, a meno dell’approvazione della assurda proposta di legge sul “processo corto” senza alcuna modifica sulla gestione strutturale e procedurale della Giustizia, che, probabilmente, salverebbe i responsabili del suddetto “dissesto” finanziario. Secondo la logica chi ha lavorato male e prodotto un danno dovrebbe anche risarcirlo. Ma tale logica non rientra nel modo di pensare del Sindaco il quale asserisce che non guarda al passato, ma al futuro…come per dire, secondo il detto partenopeo, “chi ha avuto ha avut
o, chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato, cittadini…”. Vorrei ricordare ancora che i 140 milioni il cipe li aveva assegnati per i lavori programmati da eseguire sulle aree sottosviluppate della città, che sono tante, e che una legge “ad hoc” ha consentito al Comune di poterli utilizzare per ripianare i debiti pregressi. Quindi, secondo me, è vero che la città, forse, beneficerà dell’evitato dissesto finanziario ma sarà danneggiata strutturalmente per l’impossibilità di eseguire quei lavori che aspettano da anni la loro esecuzione. Inoltre, per quanto il Sindaco e la sua giunta si sforzino di gestire il Comune con parsimonia, forzati dalla carenza di risorse, noto con qualche perplessità che sono stati nominati numerosi consulenti esterni, ben retribuiti, di cui non si conoscono compiti, attribuzioni e responsabilità al fine di verificarne il costo-efficacia. Insomma non si conosce cosa fanno e come lo fanno e, per quanto siano in numero inferiore rispetto a quelli nomi
nati dal precedente Sindaco, hanno un costo considerevole, per la città, nel medio termine. Inoltre recentemente la Corte dei Conti di Palermo ha condannato alle spese, per danno all’immagine del Comune, il precedente Sindaco e un certo numero di suoi assessori, a seguito della loro condanna penale per aver elargito impropriamente fondi “cenere” ai dipendenti comunali poco prima delle elezioni comunali del 2005. Tali risarcimenti dovuti sono molto utili alle casse comunali, però non si conosce il loro iter, il Sindaco si sta attivando per esigerli? Queste sono alcune perplessità che mi sono posto e che spero vengano dissolte al più presto.
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di Antonino Alicata – 26/11/2009
Anche se i cittadini ancora attendono di avere una risposta e di conoscere le responsabilità di chi ha creato il dissesto delle finanze al Comune, questa prima tardiva e salutare tranche di 50 milioni di euro dei 140 previsti dal Governo nazionale è una boccata d’ossigeno che servirà per il momento a non fare affondare la città. Eviterei di parlare di miracoli, perché gli aiuti sono arrivati da tempo a Roma e Palermo e non fermarsi o compiacersi per il momento per lo scampato pericolo. Ora spetta alla amministrazione comunale di iniziare a pagare correttamente i tanti creditori che sono in difficoltà perché da anni aspettano il pagamento delle fatture, ivi comprese le cooperative sociali, evitare sprechi per non tornare indietro, programmare una politica di risanamento, lavorare per attuare il piano regolatore generale e varie iniziative con strumenti in grado di fare uscire la città da questa fase stagnante.
Lo sanno tutti che i 50 milioni di euro non saranno sufficienti, ed in attesa che arrivi presto il resto, occorre camminare da soli e cambiare strada per attuare un percorso di normalità ed una seria programmazione, per non penalizzare i cittadini che hanno dovuto pagare errori della classe dirigente ed aspettano fiduciosamente e serenamente che la giustizia faccia il suo corso e si accertino le varie responsabilità del dissesto amministrativo relativo agli anni 2003, 2004 e 2006.
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